L’amore dimenticato di Italo Calvino ed Elsa de’ Giorgi
di Federico Giusti Rozzi
con Raffaella Biagioli e Gianluca Orlandini
regia di Gianluca Orlandini
Nell’ambito degli incontri aperti alla cittadinanza organizzati dall’Università libera della Val di Cornia in collaborazione con il Comune di Campiglia M.ma, sabato 2 marzo alle 16,30, ecco un nuovo evento che si terrà presso la Saletta comunale “G. La Pira” di Venturina Terme.
Come è noto, nel 2023 cadeva il Centenario dalla nascita dello scrittore Italo Calvino. È nell’ambito di questa celebrazione che, ancora nell’anno teatrale e accademico 2023-2024, ricade la lettura scenica a lui dedicata.
“Affrontare l’opera di Calvino nella durata di circa un’ora”, racconta Gianluca Orlandini, uno degli interpreti e regista dell’evento, “ci avrebbe costretto a scegliere la forma antologica o a presentare una selezione di una delle sue opere: scelte che ci sono parse eccessivamente limitanti o poco efficaci dal punto di vista del coinvolgimento dello spettatore. Abbiamo perciò deciso di sposare l’idea di Federico Giusti Rozzi (autore del testo) di raccontare l’uomo Calvino attraverso l’approfondimento di un dato biografico poco noto e ancor meno approfondito: la relazione che egli ebbe con una delle figure femminili più affascinanti – anche sotto l’aspetto intellettuale – del proprio tempo, Elsa de Giorgi.”
“Il nome dice poco ai contemporanei”, spiega Raffaella Biagioli, l’altra interprete della lettura scenica “fu in verità una bellissima attrice del cinematografo degli anni ’30 e ’40, quello dei cosiddetti Telefoni bianchi. Ma fu anche una precorritrice dei tempi, una donna di grande fascino e intelligenza a cui grandissime personalità hanno riconosciuto il genio, acuta scrittrice, apprezzatissima attrice di prosa e brillante “aggregatrice” di belle menti: Pasolini, Trilussa, Savinio, Palazzeschi, Anna Magnani furono solo alcuni degli artisti e intellettuali ai quali amava aprire il suo salotto romano”.
Al momento del loro incontro, avvenuto nel 1955, Calvino è un già noto scrittore trentaduenne, sentimentalmente libero mentre la de’ Giorgi è una splendida quarantenne, coniugata con il conte Bonacossi dal 1948.
La vicenda ci viene narrata dalla penna della stessa de Giorgi che ne fece l’argomento del suo libro “Ho visto partire il tuo treno”, pubblicato nel 1992. Al tempo degli avvenimenti, la relazione suscitò un certo interesse da parte di coloro che furono i primi a inaugurare quel genere giornalistico a metà tra l’inchiesta e il pettegolezzo, noto poi sotto l’etichetta di gossip.
L’interesse fu molto dovuto anche all’intrecciarsi con la vicenda della sparizione e dei guai giudiziari a cui andò incontro il marito di Elsa.
La valenza che la storia ha nel descrivere la figura umana e letteraria di Italo Calvino è legata al fatto che durante la relazione, lo scrittore scrisse ben 407 lettere alla sua amata. Questo epistolario, che qualcuno ha definito il più bello del Novecento italiano, ci restituiscono una figura che contrasta con una certa austerità alla quale siamo soliti legare la figura dello scrittore e ci regalano un ulteriore e inaspettato volume della sua opera.
A complicare le cose e a rendere la storia ancora più affascinante e meritevole di essere trattata, c’è infine la vicenda legale a cui queste lettere si accompagnano. Le lettere che ci sono giunte sono infatti quelle citate dalla de Giorgi nel suo libro oppure quelle pubblicate dal settimanale Epoca nel 1990. L’attrice donò infatti le lettere nel 1994 all’archivio dei manoscritti di Pavia e da quel momento in poi sono diventate patrimonio letterario amministrato dalla vedova Calvino, Chichita, che egli conobbe dopo la fine della sua relazione con Elsa. Chichita Calvino, attenta curatrice dei diritti sulle opere del marito, ha da allora reso parte dell’epistolario del tutto inaccessibile e la parte rimanente solo visionabile, ma non pubblicabile.